giovedì 7 gennaio 2010

Learning 2.0. Una nuova proposta educativa il Learning Place

Ciao ragazzi, amici colleghi Bloggers!
Ho trovato un bell'articolo (un pò complesso e che richiede un pò di attenzione ... ma con questo non vorrei spaventarvi ;-P) che mi affretto a proporvi, relativo il Learning 2.0 ... in esso vengono attraversati temi che mi sembrano essere importanti per arricchire le nostre considerazioni sull'uso educativo delle tecnologie. I punti che vengono toccati si ricollegano agli argomenti presenti nei libri d'esame. Ve lo sintetizzo brevemente ... attraverso un'analisi critica dei comportamenti emergenti e delle proposte di passaggio da VLE (Virtual Learning Environment) tradizionali a nuove architetture chiamate PLE (Personal Learning Environment), ispirate alla "vision" teorica cosiddetta del Learning 2.0, si propone di immaginare una via alternativa. Se da una parte i VLE tradizionali hanno posto l'accento sull'istituzione o meglio sul prodotto che l'istituzione è in grado di erogare e, dall'altra, i PLE pongono l'accento sull'aggregazione di contenuti e servizi all'interno di un web pensato come piattaforma e, dunque, sulla gestione autonoma del processo di formazione, produzione e reperimento di contenuti, la terza via proposta, nell'articolo, fa riferimento al concetto di "place" (luogo) quale elemento cardine in grado salvaguardare sia la stratificazione del DNA culturale (ovvero lo "spirito di luogo") che un'armoniosa crescita dell'identità virtuale del singolo. L'architettura dei LP (Learning Place), che deriva da tale "vision" alternativa, non può che essere tale da contenere tutti gli elementi in grado di favorire l'interazione e la costruzione sociale del sapere e la connessione con le realtà esterne presenti sul web. Visitate il mio BLOG TATY, lì troverete l'articolo. Un salutone a tutti e buona lettura .... :-) Taty

1 commento:

  1. Ciao Taty, ho letto l'articolo.
    Molto interessante. condivido sia l'analisi fatta a VLE e PLE ( che in qualche modo sembrano fare riferimento ai due modelli di instructional design oggi visti (ID e C-ID) appliacti all'attività on line. Credo però che nel caso dell'attività da noi realizzata nel corso,di tipo blended, ci si possa preservare dai pericoli del solo learning 2.0. Nella modalità blanded il luogo dell'apprendimemto si gioca sia nello spazio reale che nell'on line , nella connessione e e nella riflessione personale. Però su questa cosa vorrei anche altre opinioni. La mia potrebbe essere molto faziosa......

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.