giovedì 14 gennaio 2010

IAD (Internet Addiction Disorder)


Grazie Tatiana con il tuo post sull'abuso di internet mi hai sollecitata ad andare alla ricerca di approfondimenti circa questo fenomeno denominato IAD ( internet addiction disorder)anche se la denominazione pare non sia univoca e qiundi vi sia un disaccordo nei criteri diagnostici, prognostici e terapeutici. Il tipo di personalita predisposto a sviluppare questo disturbo è caratterizzato da tratti ossessivo-compulsivi, inibito socialmente, tendente al ritiro per la quale la rete rappresenta un modo per fuggire dalla realtà. I soggetti maggiormente a rischio hanno un'età compresa tra i 15 e 40 anni, con un'elevata conoscenza degli strumenti informatici, isolati per ragioni lavorative o geografiche con probemi psicologici, psichiatrici o familiari preesitenti. Inoltre questa ricerca svolta in America evidenza che i soggetti a rischio di dipendenza spesso manifestano difficoltà relazionali.
Quindi la sfida che viene posta da internet e dalla realtà virtuale è rappresentata dalla valorizzazione e dall'utilizzo consapevole di ciò che di positivo esse possono offrire, senza cadere nella demonizzazione, del rifiuto a priori, o della sua esaltazione acritica. Questo atteggiamento può rappresentare un valido antidoto contro una qualsiasi forma di uso distorto, compreso l'abuso.

5 commenti:

  1. Ciao Maegherita...condivido la tua conclusione che è stata anche quella dei presenti alla discussione che si è svolta mercoledì.
    La dimensione etico-educativa di cui si deve fare carico il docente in generale, e in paricolare il docente tecnologico, è il tema di discussione che questa settimana affronteremo come compito all'interno del knowledge forum (link nella barra qui a fianco)

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  2. Non posso non commentare un post che riguardi la dimensione psichica, per me interessantissima :-). Metto però una riflessione sul ruolo docente. Il docente tecnologico dovrebbe essere molto sensibile all'impatto che i nuovi media hanno sui suoi allievi, dovrebbe infatti trasmettere loro non solo le competenze per saperli usare bene ma educarli anche alla sfera etica e morale che si traduce nella capacità di stimolarli al senso critico, a prendere un certo distacco da mezzi tecnologici che sembrano condizionarli negativamente. Esiste un grosso problema di fondo però che credo ci coinvolga tutti..L'incapacità di staccarci talvolta da una cultura di sfondo dove l'educazione riproduce le credenze e le tendenze di ciò che le fa (purtroppo) da supporto (economia, politica, religione..)..Perchè l'inventore di facebook Mark Zuckerberg non mette nessun avviso che qualora facebook diventasse un'ossessione sarebbe meglio disattivare l'account? Ovviamente si darebbe "la zappa sui piedi", ma ora Mark è l'uomo più ricco d'America grazie alla sua invenzione e questo sembra essere la cosa che oggi importa di più..

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  3. Ciao, personalmente, a chi grida "al lupo al lupo..." pensando con questo di creare allarmismo, crea soprattutto mala-informazione,
    cercando un capo espiatorio,per scaricare su altri o su altre "cose" come in questo caso internet...Non mi va, non mi piace.Mi sento di diffendere tutte le forme di comunicazione- di divulgazione- di informazione- di cultura... creano movimento d'opinione. Anni fa si dava contro alla TV, "troppa" TV fa male;ma la TV è un " elettrodomestico" è uno strumento,non si accende da sola, cmq, il mio sfogo sta nel fatto che forse stiamo perdendo di vista il "compito" di noi: genitori, educatori,insegnanti e altre figure adulte, che dovrebbero accompagnare, il percorso di crescita, formativo, affettivo, sociale, culturale, ecc...Il
    problema è che l'adulto molte volte non c'è,(non intendo solo a livello fisico),se c'è non è pronto per affrontare la questione. Ma in quale società il/la ragazzo/a si autoeduca,si "forma", senza la guida, l'aiuto dell'adulto? In questa società post-moderna, sta avvenendo proprio questo...vedi con internet- facebook( web2.0) ecc...Come la pensano i giovani?Troppa libertà in Rete? Occorre un Bavaglio o maggiore Consapevolezza?(domande,prese dall'articolo di Marco Lungo, psichiatra, pubblicato da Taty se non sbaglio) La LIBERTA' non è mai troppa!!!Concludo qui.
    Ciao Dona

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  4. Carta Etica Digitale

    Uso consapevole della Rete, centralità dell’uomo, neutralità degli utilizzatori prima ancora che della Rete. Questi i principi che ispirano il documento presentato dall’Associazione e che saranno al centro del dibattito al Venezia Bar Camp, il prossimo 25 ottobre


    CARTA ETICA DIGITALE

    Venezia 25 ottobre 2009

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    Art.1 (Opportunità)

    A chiunque deve essere universalmente garantita l’opportunità di accedere ad Internet per la diffusione del proprio libero pensiero.

    Art.2 (Sviluppo)

    I Governi favoriscono l'accesso locale ad Internet quale sviluppo democratico della Societa' dell’Informazione.

    Art.3 (Promozione)

    Art 3 I Governi sostengono l'utilizzo di Internet sviluppando procedure di amministrazione che assicurino trasparenza, efficacia e tempestività nei rapporti tra Stato e cittadino.

    Art.4 (Rispetto)

    Chiunque nell'utilizzo di Internet e' chiamato al rispetto della risorsa tecnologica nell’interesse proprio e della collettività.

    Art.5 (Verifica)

    Chiunque nella diffusione di informazioni deve accertare, prima delle divulgazione delle stesse, l’attendibilità della fonte.

    Art.6 (Segreto)

    Chiunque condivide informazioni in Internet è tenuto a riportare la fonte di provenienza, nel caso la notizia sia frutto di autonoma attività provvede all’accertamento e alla conservazione della fonte che potrà essere resa pubblica solo su richiesta dell'autorità giudiziaria.

    Art.7 (Anonimato)

    Chiunque può ricorrere a sistemi di informazione anonima qualora il Governo del proprio Paese ponga in atto azioni lesive verso i diritti e le libertà fondamentali dell'uomo.

    Art.8 (Compilazione)

    Chiunque scrive, diffonde o esegue consapevolmente un codice o un algoritmo informatico deve operare ogni cautela per il rispetto dei diritti personali e patrimoniali altrui.

    Art.9 (Standard)

    Chiunque scrive ed esegue un codice o un algoritmo informatico deve operare al fine di favorire l’interoperabilità dei sistemi.

    Art.10 (Gratuità)

    Chiunque produce e diffonde liberamente la propria conoscenza deve essere agevolato secondo il principio di sussidiarietà.

    Questa potrebbe essere una risposta, alla questione "troppa internet,fa male"? che ne dite?
    Sono sempre io.
    Ciao Dona

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  5. Ciao a tutti! Sono d'accordo con Dona, le tecnologie e inerenet non devono essere demonizzate ma resta il fatto che ESISTE UNA PATOLOGIA CHE SI CHIAMA "INTERNET ADDICTION DISORDER" ... c'è ed è un problema da affrontare, assolutamente. Infatti molto importante è il prendere in considerazione anche i lati negativi, non solo quelli psitivi per fare un corretto utilizzo di questi nuovi mezzi informatici. La carta "etica digitale" dice delle cose molto vere ma l'uso di internet è privato e sotto il completo controllo del soggetto, l'uso che si fa della rete è strettamente personale ... siamo noi che decidiamo, in prima persona e come nella vita di tutti i giorni scegliamo come agire, se seguire l'"etica" o se non farlo. Dobbiamo ricordarci sempre di non slegare le nuove tecnologie e il mondo internet dal mondo "reale" perchè l'uno fa parte dell'altro. ;)
    Ciao ciao amici bloggers

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